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Lucius Errante, L’Italia è un paese di merda (In ricordo di Marco Pannella)

Leggo di fascisti e antifascisti, di patrioti, di pubblicazioni lecite e non lecite, di desideri di roghi di libri, di censure, di impiccagioni di Rom per una casa conquistata di diritto attraverso regolari graduatorie, di sparatorie di delinquenti tra gente innocua e pacifica, di bambine in fin di vita. E la cosa triste è che, […]

Lucius Errante, #2 Progressismo e Ortodossia

Molto spesso, oggi, chi si definisce democratico e progressista è perlopiù arroccato in posizioni dogmatiche così cristallizzate da far impallidire l’ortodossia più becera, l’accettazione piena e coerente di una dottrina. Ogni messa in discussione di principi, valori e tradizioni diviene per queste persone una violazione della sacralità di quella laicità che nella società secolarizzata ha […]

Davide Matera, “L’anno che verrà”

Questa notte festeggeremo, certo, ognuno a suo modo e più o meno convintamente la fine del 2018; calici in mano e nasi all’insù celebreremo tra botti, luci sfavillanti, lustrini e culottes rosse l’anno della sconfitta della povertà; l’anno del trionfo dell’onestà, della miracolosa mutazione antropologica degli italiani: non più truffaldini, evasori, appaltatori spregiudicati, politici corrotti, […]

Davide Matera, La Musikalisches opfer di Bach e l’Institutio oratoria di Quintiliano. IN ADFECTIBUS = SONATA SOPRA IL SOGGETTO REALE A TRAVERSA, VIOLINO E CONTINUO

Nella Sonata Bach mette in azione riferimenti e allusioni a elementi più avanzati del linguaggio musicale, facendo una lauta concessione allo stile moderno della corte di Prussia, elementi che erano appena accennati nel primo Ricercare. Anche la corrispondenza retorica – a questo punto dell’evoluzione del discorso l’oratore dovrà sforzarsi di produrre “un andamento particolarmente commovente”, […]

Davide Matera, Avevo il caffè sul tavolo

Avevo il caffè sul tavolo, e mi pareva non finisse mai di guardarmi l’uomo con l’occhio guercio, di sguardo cattivo, ma solo all’apparenza. Orientavo le mie mani in senso orario tra i granelli splendenti di zucchero: “sembrano tutti soli quegli uomini” e mi ritraevo per scommessa dagli sguardi lontani e vagheggianti. Si, non era cattivo […]