Mi scivoli tra le dita
Impercettibile come seta
Se ti prendo posso sentirti scorrere
Sul mio corpo ed è un inizio di tempesta
Un fuoco di rara memoria
Una strada sinuosa e alberata
Una radura d’estate matura
Mi scivoli piano e silenziosa
E sopra di me scorgo le tue masse
Il tuo ansimare piano e lento
Quell’ondeggiare senza fine
Dei tuoi fianchi
Il pallore della tua carne
Che si fa liturgia
Mi scivoli tra le dita
E trattieni il mio morire
In quel dischiudersi delle tue labbra
Nell’infinita dolcezza
Della tua voce
Che mi implora
E ancora lo fa
Prima di abbandonarsi
Al trasalire “di tutti i cieli in travaglio”.
D.M.
MNR