Non imputare al mondo o agli altri ogni nostro problema, ogni nostra sciagura, dubitare, sempre, della fin troppo umana tentazione d’essere dalla parte della verità e della ragione è un fine ed essenziale (doloroso e insieme necessario) esercizio di ermeneutica, un’occasione per interrogare e interpretare se stessi, per dis-velarsi, un-venire-di-noi-alla-nostra-presenza-che-si-schiude, un momento costitutivo fondamentale di […]
Articoli recenti
Davide Matera: Lettere senza destinatario: #1 Quinta lettera a Livia
Ho sistemato la tua immagine, ci sono riuscito, anche se adesso è un po’ obliqua, c’è; spenta non è. Hai i capelli più lunghi, un maglione forse nero o comunque scuro, sfondo quasi bianco, c’è risalto e forte contrasto. Io parlo al vento; credo almeno di parlare, ma scrivo, e il destinatario non c’è, almeno […]
Davide Matera: Threnody for the Victims of Sars-CoV2 – For voices and orchestra
Ho iniziato a comporre la trenodia nei giorni più bui della pandemia di Sars-CoV2. Giorni in cui il mondo degli uomini sembrava perdere le sue pur fragili certezze. Le fosse comuni, i camion militari pieni di bare, le città deserte, il terrore nei racconti dei protagonisti. I medici e il personale ospedaliero stremati dall’enorme e […]
Davide Matera, L’animale verticale
Immaginate di essere albero, pianta o animale di bosco, anno dopo anno carbonizzato dal virus più spietato esistente sulla faccia della terra. D’essere un animale sgozzato con inaudita violenza. Di vedere scorrere, in preda al terrore, il vostro sangue nel puzzo di un macello per soddisfare rozzi palati di uomini senza pietà e il cui […]
Davide Matera: Isaac B. Singer, Shosha, un invito alla lettura
Non amo suggerire letture. Credo che la scelta di un libro sia una cosa personale, intima, un rapporto esclusivo tra il lettore e l’autore. Ma da anni, forse da sempre, mi torna in mente questo titolo. Fu un libraio illuminato a suggerirmelo. Era un incantevole baratto: io, neanche ventenne, davo lezioni di violino alle sue […]
Davide Matera, Se il cielo potesse parlare
Se il cielo potesse parlare Alle paure silenti del merlo Alla straniata dolcezza del Cerbiatto morente Se potesse raccontare il cielo degli occhi sgomenti di una madre Del male insensato di una lama lucente Nella chiara radura del bosco Tra i fiori in ascolto Del cielo figli e amanti Racconterebbe dei giorni Di una […]
Davide Matera, Ad un amico che tenta il suicidio; il sole come metafora. (…)
La scrittura come veleno. Ogni traccia, ogni testo, in fondo è sempre un testamento. Nei secoli, per contrade poco rassicuranti, ogni crocevia una sospensione di giudizio, un’esitare doloroso, tempo rubato all’esistenza. Poco fa dicevi che il mondo reclama vita, ricordi? E adesso muori per un amore. Ho parlato a un amico che tenta da anni […]
Davide Matera, Ho rubato il tuo primo urlo ribelle.
Ho rubato il tuo primo urlo ribelle Alle pareti spesse di cemento che ti separavano da me Ho sentito, in tutta la sua primigenia forza La natura che si rinnova, che afferma sempre e Prepotentemente la bellezza Tu che hai scelto il pallore accecante e misterioso della luna nuova a simboleggiare il tuo arrivo La saggezza astrale […]
Davide Matera, Sulla sacralità degli “Animali” e la bestialità degli uomini.
Studio, ho messo su della buona musica che mi aiuta a concentrarmi e riflettere. La “mia” gatta è nella stanza, godiamo dello stesso tepore, fuori piove e fa freddo, qui si sta bene. Tornando a casa ho visto un cane randagio sotto la pioggia, e mi si è stretto il cuore, nessun essere vivente dovrebbe […]
Davide Matera: Sono solo in questo autunno
Sono solo in questo autunno Solo io e queste foglie È una pioggia fitta e calda non voglio uscirne Solo io e la mia unica vita e la distanza che da ogni latitudine mi distanzia da ogni cosa La mia unica volontà è il non agire il non avere nome Come unicomodo tra me e […]