Sono pochi i mondi in cui
ho camminato,
poche le terre esplorate,
i mari
E ancora mi chiedo il senso
di questo passaggio,
di questo attimo impertinente
che si dispiega in una notte,
o in un giorno senza futuro
Come chi guardando
dall’alto
arrivasse a comprendere
che “tutto” è solo quello
che abbiamo visto
che abbiamo sentito
a volte come dolore violento
a volte come dolcezza
di un’assolata primavera d’infanzia.
A mia madre
MNR 20 gennaio 2010
Mia madre, Tania Bucceri, fotografata da mio padre a Venezia
Foto, Gildo Matera