Sono io che ho acceso il tuo sguardo
quando le nuvole ti mancavano
quando il sole offendeva i tuoi larghi occhi
Il tempo ci affligge
fa di noi carne senza volto
persevera sulle nostre paure
sulle notti disastrose di questa via perenne
di questa strada in salita che porta il tuo nome
Ho conservato il tuo divagare lontano
i tuoi modi da bambina
le carezze senza fine
Sei nostalgica quando mi guardi
quando predici una giornata gaia
che per noi non arriverà mai
Sei come rugiada nelle notti d’inverno
quando accenni ad un sorriso
che conosce già il futuro
e la solitudine, compagna gelosa
del nostro intimo e segreto respirare
MNR
31.03.2010